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COSA NE PENSANO I CAVALLI DELLE PACCHE? L'atto del grattar | Etologia equina con Rachele Malavasi - Il comportamento del cavallo

COSA NE PENSANO I CAVALLI DELLE PACCHE?

L'atto del grattarsi l'un l'altro (il grooming reciproco) è un gesto di affiliazione riconosciuto nella società equina. Ha una unzione prettamente sociale, di formazione dei legami affiliativi, oltre che di rilassamento attraverso la stimolazione del nervo vago, e gli manca completamente la funzione di pulizia reciproca presente nei primati.

Viceversa, le pacche sono estranee al bagaglio etologico del cavallo. A tal proposito, almeno due ricerche confermano queste affermazioni: quella di Thorbergson e colleghi (2016) che hanno studiato le reazioni di 18 cavalli regolarmente coinvolti in attività da scuola e gestiti in box singoli, e quella di Hancock et al. (2014), che ne hanno osservati 10, di cui 5 gestiti come i precedenti e 5 gestiti in gruppo e non sottoposti ad attività equestre.

In entrambi i casi, quando sottoposti alle pacche i cavalli schiacciavano di più le orecchie, muovevano di più la testa, tendevano a premere sull’imboccatura, a spostare il peso altrove ed a rimanere con la testa alta, oppure la muovevano leggermente in alto ed in basso in maniera basculante. Potevano anche grattare al suolo o sferzare la coda, entrambi comportamenti associati a frustrazione. Alcuni di questi segnali possono essere espressi in modo molto sottile, magari il vostro cavallo lo fa e non ve ne accorgerete...

Le due ricerche dimostrano non solo che il gesto è in genere sgradito, ma anche che i cavalli non si erano abituati a ritenerle un gesto di affetto. Viceversa, quando grattati tendevano a mantenere la testa abbassata, allungavano il labbro superiore e talvolta tentavano di ricambiare il grooming.

Nello studio di Hancock, tra l’altro, i cavalli addestrati alla scuola mostravano di gradire il grooming più dei cavalli non addestrati, forse perché vivendo da soli ne sentivano più la mancanza, confermando ulteriormente che le pacche non possono sostituirsi al grooming e che nei cavalli ne rimaneva la necessità.

Comunque, non è l’essere grattati in sè che porta rilassamento, ma dipende da chi lo fa e persino da che lato, se si tratta di uno sconosciuto: essere spazzolati sul lato sinistro può diminuire più facilmente il battito sia con un umano familiare che non, mentre sul lato destro è solo l’umano familiare ad indurre un rallentamento. I cavalli dello studio hanno avuto la possibilità di interagire liberamente con l’umano prima di essere spazzolati, cosa che, secondo i ricercatori, ha permesso di vivere l’interazione con maggiore serenità.

La pacca viene spesso usata come gesto automatico, senza pensare alla sua origine.
Questo gesto, come altri comportamenti che assumiamo con i cavalli, deriva dalla storia militare dell'equitazione. Una bella pacca sulla spalla serve per dimostrare l'apprezzamento di un superiore e, al di fuori di questo ambito, come gesto di affiliazione fra maschi, senza il rischio di una intimità sgradita o malvista. Perché usarla con i cavalli?

Ovvio che si sta parlando di "pacche": non succede niente, non è nulla di grave, ma non è questo il punto. Il punto è renderci conto delle differenze fra il nostro modo di vivere certi gesti e quello del cavallo. Soprattutto, rimanere sempre presenti alle nostre azioni, capendone il senso.
Allenarci a ragionare sul significato di gesti quotidiani ormai consolidati può portarci a metterne in discussione altri ben più rilevanti in termini di benessere.

Riferimenti:
Scopa, C., Greco, A., Contalbrigo, L., Fratini, E., Lanatà, A., Scilingo, E. P., & Baragli, P. (2020). Inside the interaction: contact with familiar humans modulates Heart Rate Variability in horses. Frontiers in Veterinary Science, 7, 998.

Thorbergson, Z. W., Nielsen, S. G., Beaulieu, R. J., & Doyle, R. E. (2016). Physiological and behavioral responses of horses to wither scratching and patting the neck when under saddle. Journal of Applied Animal Welfare Science, 19(3), 245-259.