Epicuro saluta Ermarco.
Mentre trascorro il giorno felice e al contempo l'ultimo della vita scrivo questa lettera. Di tale entità sono i mali della vescica e dell'intestino che niente si potrebbe aggiungere alla loro gravità.
Tutto ciò però è compensato dalla gioia dell'anima, che provo al ricordo della nostra dottrina e delle nostre ricerche.
Ma tu, come è degno della tua buona disposizione, assunta fin dalla più giovane età verso di me e verso la filosofia, fa' in modo di aver cura dei figli di Metrodoro.
Epicuro - Usner 122