2022-07-15 22:49:15
DOCONOMY: LA BOZZA DI UN "GREEN PASS CLIMATICO"
Doconomy, start up di Stoccolma, è da diversi anni che spinge verso la salvaguardia dell'ambiente
tramite dei controlli personali che superano di gran lunga la dinamica vista con il Green Pass qui in Italia. Vediamo in cosa consiste il progetto dell'azienda e cosa accadrebbe se i suoi metodi si diffondessero.
1) IL LIFESTYLE CALCULATOR
Partiamo dal meno grave: il calcolo del nostro impatto sull'ambiente. Si parla di un semplice tool dove rispondere a 12 semplici domande per ricevere
il grado di inquinamento che produciamo. Detto in questo modo, sembra qualcosa di assolutamente innocuo, ma bisognerebbe capire cosa c'è dietro. Già girando per il sito si noterà come gli stessi affiliati della start up, e i propri membri, si presentano attraverso il punteggio:
si è in un sistema a punti alla Psycho Pass. Detto in altri termini, una sorta di unione tra credito sociale (una piccola parte solo relativa all'ambiente) e il Green Pass, in quanto si potrebbe cominciare a limitare un individuo in quanto troppo "inquinante". E in realtà questa non è una supposizione rischiosa,
è il progetto stesso di Doconomy.
2) IL TRANSACTION IMPACT
Attraverso una collaborazione con Mastercard, Doconomy ha realizzato app, tool e carta di credito attraverso cui ricevere immediatamente, a portata di mano, l'impatto ambientale di ciò che si acquista. Come si può leggere direttamente dal sito della start up, il progetto si fonda sull'Åland Index, l'indice di riferimento per l'impatto di CO₂ e su cui si basa l'amministrazione dei dati. Tradotto, così come è indicato che i partner possono indirizzare gli acquirenti verso acquisti meno impattanti per l'ambiente, così - se passasse un progetto del genere e venisse adottato dagli stati -
si potrebbero persino bloccare gli acquisti ai soggetti definiti pericolosi.
3) PERCHÉ POTREBBE DIVENIRE UNO STANDARD?
I motivi per cui tenere sott'occhio questo progetto sono molteplici.
a) I precedenti
I pass vaccinali e il credito sociale cinese si sono dimostrati efficaci strumenti di ricatto sociale e approvati dai più, per cui nulla impedisce di pensare che anche un'iniziativa del genere possa divenire realtà nelle future amministrazioni delle nazioni.
b) La forza economica e politica del progetto
Dalla home stessa della start up si può vede che partecipano moltissimi partner, sia minori, ma anche di notevole entità come Mastercard, Ålandsbanken e UNFCCC (convenzione gestita dalle Nazioni Unite). Ciò implica che
la spinta economica e politica non manca di certo al progetto, basato poi su una questione così diffusa al momento.
c) Controllo dell'economia
Utilizzare questi tool per tratteggiare identikit dei cittadini e del loro impatto sull'ambiente, potrebbe essere una perfetta scusa per riuscire non solo a conoscere ogni nostro acquisto (già avviene infatti), quanto piuttosto per poter motivare (come detto, anche tramite vere e proprie imposizioni) ad
acquistare solo determinati prodotti o servizi
, gestendo senza nessun vincolo la direzione dell'economia del futuro: ricordiamo che un'economia prevedibile e monopolizzata, porta a un mercato prevedibile, ergo un pozzo per gli investitori (come successo con il lockdown).
CONCLUSIONE
Doconomy non è ancora un realtà forte nel mondo, ma ciò che abbiamo visto sono le possibile svolte sociali e politiche di questi mezzi che potrebbero divenire invece un sistema di controllo ben più concreto di quanto non si pensi. Doconomy riporta sotto ogni suo dipendente un coefficiente e le sue variazioni, cosa impedisce di estendere questo sistema e
chiamare una persona con un coefficiente d'impatto ambientale particolarmente alto un terrorista? Il Green Pass, purtroppo, pare essere stato un assaggio della società occidentale futura, basata sulla costante valutazione e ammissione nella società in base al grado di servilismo dimostrato.
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