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VACCINI, NOSODI E OMEOPROFILASSI Ho risposto a un commento do | DottorOH 🦄

VACCINI, NOSODI E OMEOPROFILASSI

Ho risposto a un commento dove veniva posta una domanda degna di risposta completa... pensandoci credo però che questo argomento possa essere utile a tutti e meritevole di post dedicato, che scrivo riportando quanto scritto anni fa su FB:

Innanzitutto ricordo che vaccinazione e omeoprofilassi, da fonti storiche, nascono all’incirca insieme (1796-1798), e anche se ovviamente la teoria che sottende ai due metodi esiste da sempre e probabilmente fu già stata applicata, prendiamo per buono queste date come “inizio”.

La fortuna dell’Omeopatia e dimostrazione della sua efficacia sono derivate proprio dal fatto di riuscire a curare efficacemente patologie infettive gravi (colera, tifo, ecc.), e di salvare molte vite umane proprio nelle epidemie(quelle vere che mietevano anche milioni di morti, spagnola compresa!), e da qui sono nati i concetti di “omeoprofilassi” e di “genio epidemico”.

Il concetto di omeoprofilassi è stato poi esteso, soprattutto grazie al manuale dell’omeopata australiano Isaac Golden, dove a fianco del genio epidemico, sono stati inseriti i nosodi omeopatici, ossia una sorta di “vaccino omeopatico” ricavato dalla malattia da cui ci si vuole proteggere (Morbillinum per il morbillo, Dengueinum per la febbre Dengue, Pertussinum per la pertosse, e cosi via…)

Fin qui tutto bene, lo stesso Hahnemann propose l’utilizzo dei nosodi (in particolare Psorinum, Medorrhinum, Tuberculinum, ecc.), non li utilizzò però mai nel caso di malattia manifesta e neanche come profilassi, se non nei casi (tra l’altro rari!), dove gli stessi nosodi sono richiesti come cura personalizzata.

Perchè questo?

Il perchè ce lo spiega nella nota 1 all’aforisma 56 del suo Organon, nota che potete leggere nelle immagini sotto.

Purtroppo (o per fortuna!), non basta inserire il suffisso “omeopatico”, per rendere il metodo omeopatico veramente, perchè il metodo omeopatico presuppone una certa epistemologia, dove alla base vige il sacrosanto “Primum non nocere”, e dove vengono rispettati i dettami della dottrina omeopatica, pena sconfinare in altri metodi (quasi isopatico, omotossicologico, ecc.)

Non è un problema usare altri metodi, importante però è avere ben chiaro che cosa si sta usando, e fare attenzione a non “infastidire” l’organismo con stimoli troppo forti (dose o potenza troppo alte), o peggio creare danni nel dare rimedi errati quando non necessari (usare ad es. Tuberculinum Koch nella polmonite manifesta).

Golden nel suo manuale ha un nobile intento che è quello che da anni cerco di far capire e che perseguo anche io, cioè quello di far capire che non tutti possono essere vaccinati, e chi non può deve essere protetto in qualche modo, e quale miglior modo se non una omeoprofilassi fatta bene che ha rischio pari a zero?

Il punto chiave però è che la omeoprofilassi deve appunto essere fatta bene, cioè seguire i dettami dell’Omeopatia, e non quelli dell’Isopatia, pena avere sicuramente dei problemi se non dei veri e propri danni (ricordiamoci sempre che è la risposta dell’organismo al medicinale che la fa da padrone!).

I vaccini convenzionali (Covid compreso!), sono potenzialmente dannosi proprio perchè non tengono conto della risposta individuale, e basano tutto su un impianto teorico che si basa interamente sull’Isopatia, pensando che basta far incontrare all’organismo l’agente patogeno o sue parti, per innescare una risposta che secondo loro sarà senz’altro solo benefica…purtroppo cosi non è, e non lo dicono solo i vaccini convenzionali, ma lo dicono ancora prima i nosodi usati malamente e in modo isopatico!

Per capire questo però bisogna avere solide basi epistemologiche e dottrinali, altrimenti sembrano stupidaggini, e si arriva a travisare tutto ed essere sanzionati disciplinarmente, quando invece si tenta solo di far capire (oltretutto a chi già dovrebbe saperlo !), che per qualsiasi terapia, naturale o meno che sia, il primum non nocere deve fondare ogni atto medico!