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EQUINOZIO DI PRIMAVERA E ANALEMMA SOLARE Oggi 21 marzo alle | DottorOH 🦄

EQUINOZIO DI PRIMAVERA E ANALEMMA SOLARE

Oggi 21 marzo alle 22:24 cade l’equinozio di primavera per il 2023, momento in cui inizia la stagione in cui la vita si riprende i suoi spazi dopo il freddo e l’oscurità invernale.

Questa volta mi permetto di vestire i panni più da (astro)fisico che da medico, perchè penso non ci sia modo migliore di visualizzare la ciclicità di questi periodi che chiamiamo stagioni, parlando "dell’analemma solare".

Cosa si intende per "analemma solare"?

Intanto analemma (dal greco ανάλημμα, "piedistallo di una meridiana") in astronomia indica una particolare curva geometrica a forma di otto (inclinato e molto schiacciato), o più propriamente lemniscata (anch'essa inclinata e deformata), che descrive la posizione del Sole nei diversi giorni dell'anno, alla stessa ora e nella stessa località.

Unendo i punti coperti dal Sole allo stesso orario per un anno intero emerge questa traiettoria a otto un po’ schiacciato che chiamiamo appunto analemma solare. Ecco, questa figura è il riflesso dei moti del nostro pianeta attorno al Sole.

Ci sono due punti "intuitivi" nell’analemma: il punto più in basso è quello coperto dal Sole al solstizio d’inverno (21 dicembre), giorno in cui raggiunge la sua minima altezza sull’orizzonte, l’arco che disegna nel cielo è il più breve e il numero di ore di luce è il più piccolo di tutto l’anno. Il punto simmetrico, opposto invece, è quello del solstizio d’estate (21 giugno), il giorno in cui il Sole raggiunge la sua massima altezza sull’orizzonte e il numero di ore di luce è massimo.

La variazione di massima altezza, che determina l’estensione nord-sud dell’analemma, è semplicemente il riflesso dell’inclinazione dell’asse terrestre. Ossia, le stagioni esistono perché la Terra ha un’inclinazione, e in alcune parti dell’orbita mostra quindi maggiormente l’emisfero boreale verso il Sole, in altre l’emisfero australe. Dipende, insomma, dal fatto che sia il nord o il sud a trovarsi più vicino al Sole.

Ma l’analemma non è solo una linea che va dal basso verso l’alto, ha anche un’estensione in larghezza, in direzione est-ovest, e questa è di natura un po’ più complessa per l’intuizione. Infatti questo allargamento è conseguenza di una combinazione della stessa inclinazione dell’asse e del fatto che l’orbita della Terra è un’ellisse e non un cerchio.

Ma c’è di più: l’ampiezza relativa dei due lobi dell’analemma dipende dalla latitudine a cui lo guardiamo. Questa foto qui in basso è per esempio stata ottenuta dal sito megalitico di Callanish Stones, sull’isola scozzese di Lewis e Harris a circa 58° di latitudine nord. Già confrontandolo con un analemma preso alle latitudini italiane potremmo notare un rimpicciolimento del lobo superiore. Più andiamo verso nord più il lobo superiore sarà infatti piccolo, fino ad arrivare al polo nord in cui c’è solo il lobo inferiore.

D’altra parte, più ci spostiamo verso l’equatore più il lobo superiore si allarga. Quando arriviamo proprio all’equatore i due lobi sono esattamente simmetrici. Scendendo dall’equatore in giù sarà poi il lobo inferiore a divenire sempre più piccolo fino al polo sud vero e proprio in cui il lobo inferiore non c’è.

Ma oggi è appunto l’equinozio di primavera, e insieme a quello d’autunno (23 settembre), non è così semplice da identificare sull’analemma. A meno che non ci troviamo proprio all’equatore, perché in quel caso il Sole a entrambi gli equinozi si trova esattamente sul nodo centrale tra i due lobi (che lì sono simmetrici).

Del resto, se ci pensate, gli equinozi sono gli unici giorni dell’anno in cui i raggi solari arrivano perpendicolari all’asse terrestre e proprio per questo il numero di ore di luce e di buio si equivale in tutto il mondo.

Rappresentano, in un certo senso, il "passaggio di testimone" tra il periodo in cui la luce è maggiore in un emisfero a quello in cui la luce è maggiore nell’altro emisfero. All’equatore, in questi due giorni il Sole si trova esattamente allo Zenith.