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+ Luisa nella forma di crocifissa, risparmia alcuni castig | DivinoVolereDivinoAmore2

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Luisa nella forma di crocifissa, risparmia alcuni castighi sopra Corato.

LIBRO DI CIELO


(Vol. 3 - 6 Giugno 1900)

Luisa Piccarreta:

Siccome continuava il mio adorabile Gesù a non farsi vedere con chiarezza,

questa mattina, avendo fatto la comunione, il confessore ha messo l’intenzione della crocifissione;

mentre mi trovavo in quelle sofferenze, il benedetto Gesù, quasi tirato dalle mie pene, si è mostrato con chiarezza.

_Oh! Dio, chi può dire *le sofferenze che soffriva Gesù e lo stato violento in cui si trovava*,_

_*che mentre era costretto a mandare i castighi, faceva tale violenza, che non voleva mandarli!*_

_Faceva tale compassione nel vederlo in questo stato, che *se gli uomini lo potessero vedere, ancorché i loro cuori fossero di diamante, si spezzerebbero per tenerezza* come fragile vetro._

Onde ho incominciato a pregarlo che si placasse e che si contentasse di far soffrire me e risparmiasse il popolo.

Poi ho soggiunto:

_“Signore, se non volete dare ascolto alle mie preghiere, conosco che lo merito._

_Se non volete avere compassione dei popoli, *ne avete ragione*, perché grandi sono le nostre iniquità,_

_ma vi chiedo in grazia, *di avere compassione di Voi stesso, abbiate pietà della violenza che vi fate nel punire le vostre immagini*._

_Ah! si, *ve lo chiedo per amor di Voi stesso,che non mandiate castighi*, fino a togliere il pane ai vostri figli e farli perire_.

_Ah, no! *non è della natura del vostro cuore operare in questo modo, ecco perciò la violenza che provate* che se avesse potere, vi darebbe la morte”_.

E Lui, tutto afflitto mi ha detto:

_*“Figlia mia*,_

_*è la giustizia che mi fa violenza, e l’amore che ho verso degli uomini mi usa violenza più forte*_,

_*da mettere il mio cuore in angosce di morte nel punire le creature*”_.

Ed io:

_*“Perciò Signore, scaricate sopra di me la giustizia, ed il vostro amore non sarà più violentato dalla giustizia e non si troverà in contrasto di castigare le gente*,_

_perché davvero, come faranno se Voi fate quello che mi fate comprendere, *di disseccare tutto ciò che serve all’alimento dell’uomo*?_

_Deh! vi prego, *lasciatemi soffrire a me e risparmiate loro, se non in tutto almeno in parte*”_.

*E Gesù, come se si vedesse costretto dalle mie preghiere*, si è avvicinato alla mia bocca ed ha versato dalla sua un poco d’amarezza, densa e stomachevole, che appena trangugiata mi ha prodotto tali e tante specie di pene che mi sentivo morire.

*Allora il benedetto Gesù, sostenendomi in quelle pene*, altrimenti ne sarei rimasta vittima, (eppure non era stato altro che un poco che aveva versato, che sarà del suo cuore adorabile, che tanto ne conteneva?),

*ha mandato un sospiro come se si sollevato da un peso* e mi ha detto:

_*“Figlia mia, la mia giustizia aveva deciso di distruggere tutto, ma ora, sgravandosi un poco sopra di te, per amor tuo concede un terzo di ciò che serve all’alimento dell’uomo*”._

_Ed io: “Ah! Signore, è troppo poco, almeno metà!”_

E Lui:

_“No figlia mia, contentati”_.

Ed io:

_“No Signore, almeno se non volete contentarmi per tutti, contentatemi per Corato e *per quelli che mi appartengono*”_.

E Gesù:

_*“Oggi sta preparata una grandine che deve fare gran danno*_.

_*Tu stai coi dolori della croce*;_

_*esci fuori di te stessa ed in forma di crocifissa va nell’aria e metti in fuga i demoni da sopra Corato*_,

_perché *alla forma crocifissa non potranno resistere e andranno altrove*”_.

Così *sono uscita fuori de mi stessa, crocifissa*, ed ho visto la grandine e i fulmini che stavano per scoppiare sopra Corato.

*Chi può dire lo spavento dei demoni, come se la davano a gambe alla vista della mia forma crocifissa*, come si morsicavano le dita per rabbia e giungevano a prendeserla contro del confessore, che questa mattina *mi aveva dato l’ubbidienza di soffrire la crocifissione*, giacché con me non se la potevano prendere, anzi, *erano costretti a fuggire da me per il segno della redenzione che vi scorgevano*.