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Дино

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Канал о динозаврах

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2018-08-19 15:26:14
Scheletro di un Deinosuchus
111 views12:26
Aprire / Come
2018-08-19 15:26:04
Ricostruzione di un Deinosuchus
106 views12:26
Aprire / Come
2018-08-19 15:25:35 Deinosuchus è un genere estinto di alligatore gigante vissuto nel Cretaceo superiore, circa 82-73 milioni di anni fa (Campaniano), in quello che oggi è il Texas, Nord America. Il nome del genere, Deinosuchus, significa letteralmente "coccodrillo terribile" e deriva dal greco anticocdeinos/δεινός ossia "terribile" e soukhos/σοῦχος ossia "coccodrillo".

. I primi resti fossili di questo rettile vennero scoperti nel Carolina del Nord (Stati Uniti) nel 1850; il genere fu nominato e descritto nel 1909, mentre alcuni frammenti supplementari furono scoperti nel 1940 e sono stati successivamente incorporati in un'influente ricostruzione del cranio, che anche se imprecisa fu esposta all'American Museum of Natural History. Tuttora la conoscenza di Deinosuchus rimane incompleta, sebbene negli anni siano stati ritrovati materiali cranici meglio conservati, che hanno ampliato notevolmente la comprensione scientifica di questo massiccio predatore.

Anche se il Deinosuchus era di gran lunga più grande di qualsiasi altro coccodrillo o alligatore moderno, con i più grandi esemplari adulti che arrivavano anche ai 10,6 metri (35 piedi) di lunghezza totale, il suo aspetto complessivo era abbastanza simile ai suoi parenti più piccoli. Nelle fauci aveva grandi e robusti denti adatti alla frantumazione e la sua schiena era ricoperta da spessi ed emisferici osteodermi. Uno studio indica che esemplari di Deinosuchus potevano vivere fino ad un massimo di 50 anni, crescendo ad un tasso simile a quello dei coccodrilli moderni, ma mantenendo questa crescita per un periodo di tempo molto più lungo.

Il Deinosuchus aveva un muso con una punta leggermente arrotondata. Ogni premascella aveva quattro denti, con il paio vicino alla punta del muso notevolmente più piccoli degli altri. Ogni mascella portava 21 o 22 denti, mentre la mandibola aveva almeno 22 denti. Tutti i denti erano spessi e robusti, quelli prossimi alla parte posteriore della mascella erano corti, arrotondati e spuntati; probabilmente erano adattati allo schiacciare piuttosto che al forare. Quando la bocca era chiusa, solamente i quattro denti della mascella inferiore dovevano essere visibili.

Il morso del Deinosuchus era probabilmente molto poderoso: il coccodrillo d'acqua salato moderno, il Crocodylus porosus, ha il morso più forte registrato in natura, con una forza massima di 16414 N. Si stima che la forza nel morso del Deinosuchus potesse essere compresa fra 18000 N e 102 803 N; si tratterebbe di una forza che solo il più grosso dinosauro teropode, come il Tyrannosaurus rex con valori massimi di 183000-235000 newton , poteva superare.

Grazie alla sua stazza il Deinosuchus era probabilmente in grado di uccidere e mangiare anche grandi dinosauri, e nella sua dieta rientravano anche tartarughe marine, pesci e altre prede acquatiche e terrestri.
103 views12:25
Aprire / Come
2018-08-12 20:48:17
Dente fossile di Cretoxyrhina mantelli
96 views17:48
Aprire / Come
2018-08-12 20:47:58
Ricostruzione dell'aspetto di Cretoxyrhina mantelli
93 views17:47
Aprire / Come
2018-08-12 20:47:37 Lo squalo ginsu o cretossirina (Cretoxyrhina mantelli Agassiz, 1843) era un grosso squalo preistorico, vissuto nel Cretaceo tra l'Albiano e il Campaniano. Resti della specie sono stati trovati in molte parti d'Europa e negli Stati Uniti (Kansas e Texas). Fu descritto nel 1843da Louis Agassiz nel monumentale Recherches sur les Poissons fossiles (Ricerche sui Pesci fossili), un trattato di 1.420 pagine.

Simile all'odierno squalo bianco, questo pesce poteva raggiungere una lunghezza di 5,5 metri e possedeva un corpo robusto e potente. Al contrario di molti squali fossili, la cretoxirina è conosciuta grazie a diversi scheletri quasi completi. I suoi denti raggiungevano i 5 centimetri di lunghezza, erano ricurvi e taglienti (da qui il soprannome "ginsu"), con uno spesso rivestimento di smalto (come gli odierni squali). Questo squalo doveva essere uno dei massimi predatori dei mari del Cretaceo Superiore insieme ai mosasauri: resti fossili di denti di cretoxirina sono stati rinvenuti insieme a scheletri del mosasauro Tylosaurus, a dimostrazione del fatto che lo squalo si nutriva dei mosasauri o era con essi in competizione nella ricerca di cibo. Si nutriva anche di Plesiosauri, Xiphactinus, e tartarughe protostegidae.

Dopo l'iniziale scoperta del 1843 in Europa, numerosi resti fossili di questa specie sono stati rinvenuti in Kansas, che a quel tempo era ricoperto da un mare poco profondo che si estendeva per tutti gli Stati Uniti centrali. Questi reperti includono anche un esemplare della lunghezza di oltre sei metri.
Numerosi fossili di Cretoxyrhina sono stati ritrovati anche in Italia. Il primo esemplare particolarmente completo (composto da 122 vertebre e da una cinquantina di denti) fu rinvenuto nel 1878 nella cava di Olantreghe (Castellavazzo, Belluno). Successivamente nel giacimento di Monte Loffa, nel comune di Sant'Anna d'Alfaedo (Verona), sono venuti alla luce altri scheletri quasi completi, lunghi oltre 5,5 metri. Uno di questi esemplari, rinvenuto nel 1975, conta di 155 vertebre e di numerosi denti, sparsi nella regione del capo; i denti più grandi sono lunghi circa 6 centimetri. Tali reperti sono conservati presso il Museo Preistorico e Paleontologico di Sant'Anna d'Alfaedo.
97 views17:47
Aprire / Come
2018-02-27 00:15:34
Ricostruzione dell'aspetto di Koolasuchus
153 views21:15
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2018-02-27 00:15:11 Koolasuchus (il cui nome significa "coccodrillo di Kool") è un genere estinto di anfibiobrachiopoide temnospondilo, apparente alla famiglia dei Chigutisauridae, vissuto nel Cretaceo inferiore, circa 120 milioni di anni fa (Aptiano), in Australia. Questo grande anfibio è anche il più recente temnospondilo noto. Il Koolasuchus è noto da diversi frammenti del cranio e altre ossa, come vertebre, costole, e alcuni elementi pettorali. La specie tipo K. cleelandi fu descritta e nominata da Lesley Kool, nel 1997.

Koolasuchus era un temnospondilo (un grande gruppo diversificato di anfibi estinti) acquatico di grande dimensioni: le stime parlano di una lunghezza complessiva di circa 4-5 metri (13-16 piedi), per una massa stimata fino a 500 chilogrammi (1.100 libbre). Sebbene i resti di questo animale siano perlopiù frammentari, il cranio, probabilmente, era lungo 65 centimetri, e come la maggior parte dei chigutisauridi, aveva una forma ampia, arrotondata e schiacciata, e le corna tabulari sporgevano dal retro del cranio. A giudicare dalle membra deboli e dalla coda relativamente breve e debole, è probabile che l'animale si spostasse in acqua facendo ondeggiare la sua grande testa scivolando in acqua, come la moderna salamandra gigante giapponese.


Durante la loro storia evolutiva, i temnospondili si adattarono a una vasta gamma di habitat, come quelli di acqua dolce, semiacquatico, anfibio, terrestre e costiero. I fossili di questi animali sono stati rinvenuti su tutti i continenti, Antartide compreso. Gli scienziati si trovano in disaccordo sulle eventuali parentele dei temnospondili con gli anfibi odierni: secondo alcuni paleontologi alcune forme specializzate incluse in questo gruppo potrebbero essere gli antenati di rane e rospi, mentre secondo altri i temnospondili si estinsero senza lasciare discendenti.
149 views21:15
Aprire / Come
2018-02-24 16:08:15
Ricostruzione del Kaprosuchus
103 views13:08
Aprire / Come
2018-02-24 16:07:56
Mascella del Caprosuco
97 views13:07
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