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LONDRA OLTRE LA PROPAGANDA Sara Chessa - Giornalista Il qu | Dèmos

LONDRA OLTRE LA PROPAGANDA

Sara Chessa - Giornalista

Il quotidiano la Repubblica ha scritto - appena una settimana fa - che Omicron nel Regno Unito fa tanta paura e che ha riportato a Londra l'atmosfera da lockdown. Fatemi sapere se in questi video - girati da me lunedì, dunque manco in pieno weekend - la vedete.

E queste, ci tengo a dirlo, sono solo le immagini. Nei miei prossimi post, i numeri che raccontano quanto poco i residenti nel Regno Unito siano propensi ad accettare future restrizioni e quanto sia ampio il numero di coloro che non considerano Omicron una minaccia (al momento, si tratterebbe di un 39% della popolazione, secondo dati YouGov).

Non pubblico queste immagini per fare polemica, ma per una vocazione al servizio pubblico anche oltre gli orari di lavoro. In altre parole, le condivido perché ritengo fondamentale operare una ragionata discriminazione tra chi fa informazione e chi, invece, alimenta la narrativa di una Londra in emergenza, per motivi da chiarire.
Chissà, forse si vorrebbe poter raccontare che, in un Paese in cui il diritto al lavoro non è condizionato all'esibizione di un pass, si finisce certamente in emergenza. Beh, peccato che non sia così. Né guardando le ospedalizzazioni, né guardando le immagini tratte dalla vita quotidiana.
Tra le foto, anche l'articolo di Repubblica sull'atmosfera da lockdown londinese, vista soltanto dal suo corrispondente. Ammesso che non gli sia stato chiesto di vederla da qualche superiore. Può capitare. Ti chiedono di vederla e tu ne scrivi. In Italia, però, mi sembra capiti più spesso che altrove.