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Lo scontro tra etnie è figlio del razzismo istituzionale, infa | Democrazia Giustizia e Libertà

Lo scontro tra etnie è figlio del razzismo istituzionale, infatti le banlieau sono sempre state un punto caldo, un problema enorme dello stato francesi sin dalla prima metà del '900.

BRUCIA LA FRANCIA BRUCIA
di Francesco Centineo

Dopo il secondo conflitto mondiale infatti le città francesi, devastate dalla guerra, aspettavano un piano di ricostruzione abitativa. Le case erano la necessità numero uno dato il ritorno di moltissimi emigranti e dato l’arrivo di moltissimi migranti dalle colonie. Solo la guerra di indipendenza algerina, nel 1961, portò quasi un milione di nuovi abitanti sul territorio francese

L’emergenza demografica fu gestita in modo disastroso dai politici della quarta e della quinta Repubblica. Per non infastidire la classe media, che era la base dell’elettorato e la parte consumatrice di Francia, i nuovi abitanti, furono sbattuti lontani, fuori città con la costruzione di quartieri dormitorio, spesso senza servizi, in cui si riversarono enormi fette di popolazione, che condividevano paese di provenienza, cultura, lingua (diversa dal francese). Qui si andarono a formare i primi ghetti.

Nel 2017 Il tasso di disoccupazione francese su base nazionale si affermava intorno al 10,5 % e quella giovanile arriva, circa, al 26,5% della popolazione. All’interno dei quartieri disagiati nelle banlieue, si attestava intorno al 40% con la disoccupazione giovanile che sfiorava il 60% che attestano ed affermano l’esistenza di un sistema spesso discriminatorio. Infatti se la disoccupazione di laureati di origini francese, nel 2014, si fermava al 5%, quella dei laureati di origine arabo o africana arrivava al 26,4%
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