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L'uomo-macchina, esito finale preconizzato dal transumanesimo, | Democrazia Giustizia e Libertà

L'uomo-macchina, esito finale preconizzato dal transumanesimo, è per definizione anche de-sessualizzato, in quanto la pretesa liberazione dalla corporeità e dai suoi limiti porta con sé il superamento dell’identità sessuale. Per questa via si può già intuire come il transumanesimo si inscriva nel più ampio orizzonte del politicamente corretto e costituisca, dunque, l’estremo avamposto ideologico del dominio tecnocratico.

  TECNOCRAZIA, TRANSUMANESIMO E DISARTICOLAZIONE DEI SESSI

Andando ancora più alla radice, se si pretende di sopprimere la corporeità si cancella anche la dialettica bisogni-soddisfacimento e quindi la dimensione sociale. È l’essenza ideologica dell’uomo eternizzato attraverso il mito scientista. In questa cornice ideologica, la regressione del cittadino a tecno-suddito, indotta dal capitalismo digitale, con la conseguente monadizzazione e iper-frammentazione dell’individuo, e la disarticolazione dell’identità sessuale sono due processi che si rinsaldano a vicenda. Sono parte dello stesso pacchetto, del medesimo progetto di ristrutturazione antropologica.

La Tecnocrazia presuppone la riduzione del cittadino a tecno-suddito, che dipende dalla Tecnica e dai suoi apparati, pensa in modo tecno-morfo. recepisce l’agenda dettata dall’èlite tecno-finanziaria (mentre si pensa emancipato), ha rimosso l’orizzonte della lotta sociale ed è pronto a tuffarsi nelle braccia salvifiche del mercato. Il capitalismo digitale, che spinge il dogma del Mercato alle conseguenze estreme, oltre che più disfunzionali e alienanti, isola e divide in modo più perentorio e definitivo rispetto alle precedenti forme storiche del Capitalismo. L’individuo definitivamente atomizzato è il consumatore perfetto: passivo, socialmente e politicamente inerte, inconsapevole.

Il Capitalismo digitale o “di sorveglianza” ha compiuto un salto di qualità fondamentale, perché il consumatore compra senza più nemmeno sapere di comprare e consumare, è anzi egli stesso in vendita e lo è costantemente, in ogni momento in cui è online e cioè quasi sempre; è in vendita, dunque, in modo costante e parcellizzato; a essere in vendita è la totalità della sua esperienza, ma scomposta, è ogni sua singola azione di “social media marketing”. Per questa e per tante altre ragioni affini e correlate, l’odierno capitalismo si distingue da quello “solido” novecentesco per essere, contrariamente a quello, subdolo e sfuggente.

Nell’attuale configurazione ideologica e di potere dobbiamo distinguere tre elementi strettamente integrati tra loro:
1) l’ossatura economica, rappresentata dal capitalismo digitale
2) la Tecnocrazia, che costituisce la forma di organizzazione politica, cioé un regime radicalmente anti-democratico e oligarchico che, almeno ad oggi, necessita di conservare la forma della democrazia per svuotarla di significato dall’interno
3) il politicamente corretto, che costituisce l’insieme delle strutture di giustificazione e l’ideologia al servizio dei primi due elementi, cioè del potere economico e politico.


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