Non scendono in piazza, non producono idee, non partecipano al | Democrazia Giustizia e Libertà
Non scendono in piazza, non producono idee, non partecipano alla costruzione delle collettività, non sposano progetti, ma pontificano e danno patenti di attendibilità.
GLI OSSERVATORI DEL DISSENSO
di Francesco Centineo
Giudicano il lavoro altrui, lo sminuiscono, chiedono soluzioni, citano pensieri ed azioni, fanno le pulci, storcono il muso, giudicano se prendiamo posizione, si adontano se critichiamo le folle grasse con il culo sul divano che digitano commenti in rete senza senso e prospettive, lamentandosi della censura o del cosiddetto ”Gatekeeper” immaginario.
Non importa quel che si faccia, ciò che si dica non importa l’impegno degli attivisti, la militanza sui territori e la costruzione di progetti; loro, pontificano e giudicano, criticano ed appuntano, discettano dal divano ed esprimono aspri e pungenti giudizi, o meglio, sentenze. Vanno in visibilio per ogni insuccesso, per ogni problema, per ogni situazione critica ma quando uno fa bingo, va a dama, fa goal, non lo supportano, non si complimentano, di solito sbavano di rabbia nel retrobottega rimuginando sull’altrui successo ed escogitando qualche sinistro, viscido ed infame sabotaggio.
Se ti dici di una certa parte politica - famose a capì, non serve rimarcare l’ovvio - ti “patologizzano” esattamente come faceva il mainstream con i dissidenti No Green Pass, chissà mai se qualcuno proverà a guarirci con l’ossitocina? Di fondo tra certi scagnozzi del potere e certi “osservatori interni” a conti fatti cambia veramente poco, anzi pochissimo, nulla da eccepire; “Chapeau” agli osservatori della Fattoria Degli Animali, aveva ragione Orwell: tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri!
Un caro saluto a tutti gli Osservatori del Dissenso.
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