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Cancellare le serate in programma, non è stata una scelta faci | C.S.O.A. Zapata

Cancellare le serate in programma, non è stata una scelta facile, fatta a cuor leggero, ma era l’unica cosa da fare.
Abbiamo aspettato fino all’ultimo prima di annullarle per capire gli sviluppi di questa situazione “strana”, sicuramente più grande di noi; dove le notizie che arrivano sono una l’opposto dell’altra, dove in un primo momento ci sembrava giusto andare avanti e non bloccare le occasioni di socialità e di festa.
Questi ultimi due giorni sono stati un susseguirsi di chiamate, messaggi e confronti vis a vis.
Ascoltare i racconti di chi opera direttamente nel settore ospedaliero ci ha fatto capire che la scelta da fare era quella di fermarci per non creare ulteriori situazioni di rischio e sovraccarico delle strutture sanitarie, messe in ginocchio dall’ emergenza e dai continui tagli fin qui effettuati.
Non volevamo neanche essere facile bersaglio di meschine campagne denigratorie a opera dei soliti tristi politici locali a cui vorremo ricordare i programmi del presidente della regione Toti di smantellare l’ospedale di villa Scassi a favore di un polo privato agli Erzelli. Come dimenticare,poi, la cena del 23 febbraio a Genova a cui hanno presenziato circa 1400 attivisti leghisti provenienti per buona parte dalla Lombardia e Veneto... ah è vero l’allerta virus scattava alle 24 del 24febbraio.