2022-01-27 23:46:58
“Sono stati arrestati il 12 corrente in località Calvagese della Riviera i soprascritti Natan Raul e fratello Assalone, perché di razza ebraica […]. Comunico che all’atto dell’arresto furono sequestrati al Natan Raul £ 2428 e al fratello Assalone, £ 2000. A mezzo del comando della
stazione carabinieri di Bedizzole sono stati sequestrati il 23 corrente tutti i mobili rinvenuti nella loro abitazione e indicati nell’elenco accluso”.
Ancora: “In data 21 corrente, a richiesta di quest’Ufficio,” comunicava sempre Candrilli, “il
Comando della stazione Carabinieri di Remedello ha arrestato perché di razza ebraica, Lusena Said fu Ernesto, di anni 55, di Livorno, impiegato, e i figli Piero, di anni 26 da Alessandria d’Egitto, dottore in chimica, e Silvio, di anni 24 da Alessandria d’Egitto, perito agrario. Lo stesso
Comando non ha rinvenuto nella loro abitazione danaro, mobilio e valori, mentre sulle loro persone ha rinvenuto la somma
complessiva di £ 803,30 e gli oggetti elencati nel verbale”...
Tutti gli ebrei citati furono inviati ad Auschwitz senza fare ritorno.
Questura e prefettura agivano spesso dietro
segnalazioni, denunce e delazioni, talora anonime. “Si comunica che Ascoli Elisa di Simone,” riferiva alla
questura il commissario prefettizio di Borgo San Giacomo, “credesi residente in Milano, ebrea, possiede in questo Comune un molino idraulico e 7 piò di terreni adiacenti.”... L’informazione era frutto della
solerzia burocratica e investigativa del commissario e dei suoi collaboratori...
Il questore immediatamente si rivolgeva ai colleghi di quella città, preoccupandosi che avessero provveduto come
previsto dalla legge: “Prego pertanto far conoscere se l’Ascoli sia effettivamente costà residente e di indicare nell’affermativa se sia stata
arrestata in ottemperanza alle note disposizioni razziali oppure se cotesto ufficio abbia diramato ricerche per conseguirne
l’arresto”...
Su segnalazione del
podestà di Mairano, la
questura aveva chiesto l’intervento dei
carabinieri della stazione di Dello, un piccolo centro vicino: “È stata segnalata per residente a Mairano l’ebrea Jarak Ines, che ha pure degli immobili nella detta località. Prego codesto
Comando accertare se effettivamente l’Jarak Ines trovasi tuttora a Mairano, procedere nell’affermativa al suo
arresto e alla sua
traduzione in carcere a disposizione di questo ufficio”.
(Quando i tedeschi erano più compassionevoli degli italiani, ndr)
A volte i persecutori italiani e tedeschi si trovavano invece in contrasto su come procedere. È il caso delle sorelle Loewy, Carola Helene, nate a Gardone Riviera nel 1914 e nel 1916, figlie di padre ebreo battezzato, straniero nato in Moravia, e di madre “ariana” di “nazionalità germanica”, su cui l’amministrazione italiana e quella tedesca si divisero.
Le sorelle, dopo essere state arrestate con il padre al principio di dicembre 1943 e
incarcerate dai carabinieri della stessa cittadina di Salò, erano state rilasciate il 21 gennaio 1944, “per richiesta di codesta
prefettura certamente provocata dalle autorità germaniche”, come
scriveva con qualche irritazione il questore di Brescia.
(
I carnefici italiani: Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945 - Simon Levis Sullam)
103 viewsCovid Truffa, 20:46