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Ogni tanto ci è stato chiesto di parlare del vaccino russo Spu | CORVELVA

Ogni tanto ci è stato chiesto di parlare del vaccino russo Sputnik V e non abbiamo mai avuto abbastanza tempo da dedicarci… ma visto che siamo in vacanza proviamo a darvi un veloce quadro della situazione.

Ad inizio follia pandemica vi avevamo comunque accennato al fatto che lo Sputnik V è un vaccino ad adenovirus umano, cioè che usa un vettore virale per "trasportare l'informazione" e che rispetto ad Astrazeneca ne utilizza uno diverso per ognuna delle due dosi di somministrazione, ma forse non vi avevamo mai parlato del fatto che il Brasile ne aveva fermato la somministrazione poiché gli adenovirus utilizzati erano replicanti,(1) ovvero che si propagavano attraverso i vaccinati. Lo diciamo con il beneficio del dubbio, nel senso che per noi è chiaro che i vaccini COVID-19 sono stati leve geopolitiche e abbiamo quel dato sullo Sputnik V forse solo perché Astrazeneca o Pfizer avevano le spalle più coperte ma tant’è.

Prima di tutto c’è da dire che in Russia non esistono dati su un programma per l’indennizzo dei danni da vaccino(2) e c’è una totale assenza di informazioni sulle reazioni avverse. Anche qui va detto che da noi la segnalazione di sospetta reazione avversa è una totale presa per il culo dalla notte dei tempi e per qualsiasi vaccino, pertanto nulla di nuovo. A tal proposito, Michail Muraško, Ministero della Salute e dello Sviluppo Sociale della Federazione Russa, rispondendo ad una richiesta del deputato della Duma Vladimir Plyakin sul numero di persone vaccinate che si sono ammalate e sono morte dopo la vaccinazione COVID-19, ha risposto che non pubblicava dati sul numero di decessi tra i vaccinati poiché "tali informazioni non riflettono oggettivamente alcuna relazione tra decessi e vaccinazione e possono causare un atteggiamento negativo nei confronti della vaccinazione".(3) Lo stesso Putin in un incontro con la stampa aveva assicurato che “non è stato registrato nessun decesso” dopo la vaccinazione.(4) Onestamente le affermazioni dei politici russi richiedono un vero e proprio atto di fede essendo che i dati non esistono, proprio come da noi.

Non ci mettiamo ad aprire troppo alla questione dell’approvazione del vaccino Sputink V, ma ha anch’esso subito numerose forzature, concesse sotto il ricatto morale dell’emergenza pandemica e con una velocità a dir poco allucinante.(5) Vedete, noi consideriamo gli enti regolatori russi identici a quelli occidentali come l’FDA e l’EMA, magari in salsa cirillica, ma la pasta è la medesima.

Anche la questione dell’assenza delle restrizioni in Russia è da prendere con le pinze. Noi viviamo in Italia, luogo di sperimentazione sociale assieme a Israele, una parte del Canada, Francia e Australia. In queste nazioni hanno testato il punto di rottura della popolazione, andando a comprimere qualsiasi diritto civile, ma il mondo non è né la dittatura israeliana, né il draghistan del pizza mafia e mandolino e neppure i due regni dei coniugi Marcon-Trudeau. Il mondo ha gestito la pandemia in modo molto molto disomogeneo se pur con un fil rouge comune e la Russia ha adottato politiche sanitarie perfettamente in linea con quelle viste in altri paesi, ovvero Green Pass, censura, contrasto sociale e media con storytelling unilaterale.