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Controtempi

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Non un collettivo, ma un luogo di studio e di militanza dove unire la critica della società all'iniziativa politica https://www.facebook.com/Controtempi/

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Gli ultimi messaggi

2021-09-02 17:34:49 https://fb.watch/7MxmlNLIgw/

"non c'è nulla di male ad avere paura . Basta che la paura non ti domini. La paura deve diventare un arma, uno strumento, per trasformarsi in lotta."

Lunedì 6 settembre assemblea coi lavoratori GKN a Rimake- h 20.30 - Via del Volga (Milano)
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2021-09-02 17:34:24 https://fb.watch/7MCCS4ZtCu/
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2021-08-13 19:16:35 https://www.facebook.com/121795835881551/posts/669428241118305/?sfnsn=scwspmo
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2021-08-04 16:57:51 Dopo l’agricoltura di sussistenza e quella di mercato, vi è l’agricoltura speculativa, essa necessita di enormi spazi, non per produrre conseguentemente, ma per rappresentare un asset, un bene che va a bilancio per un azienda.
Una differenza importante, oltre alle dimensioni è il carattere di integrazione verticale, non vi sono piu soggetti differenti fra produzione , lavorazione e distribuzione. Non sono più gli attori tradizionali, aziende agricoli, ma i fondi di investimento a guidare l’operazione. (Goldman Sacs, JP Morgan. Etc.. )

Il costo della terra e della manodopera è chiaramente un fattore decisivo. La produzione può così avvenire a migliaia di chilometri anche per prodotti che potrebbero essere coltivati nei pressi del consumo. La logistica diviene un elememento fondamentale.

Prima di questo processo il costo del prodotto agricolo era molto più basso nel luogo di produzione (ad es. Africa sub-sahariana).

Negli ultimi 30 anni, la porzione di reddito destinata al cibo nei paesi ricchi è rimasta sostanzialmente invariata circa il 30% , (pur nascendo un florido mercato speculativo su determinati prodotti). Nei paesi produttori i prezzi dei cereali dal 2005 sono aumentati del 90%.

Dalla crisi del 2008, il land grabbing è esploso, solo in quell’anno sono stati venduti 56 milioni di ettari, quasi il doppio della superficice italiana. Un fenomeno che non vede più solo come accaparratori, il “nord del mondo “, ma anche l’oriente e il golfo arabo. Mentre il 70% delle terre acquistate sono in africa.

La crisi finanziaria ha visto crollare azioni e obbligazioni , così ci si è direzionati verso le commodities “i beni materiali”, metalli e terra. In questo contesto derivati e future, sono lo strumento della speculazione, non si vende più il bene in sè, ma la loro aspettativa, speculando anche sui crediti del carbonio. Un volume d’affari superiore alle aziende maggiori della silicon valley (Google, Facebook, Amazon, Apple). Non è certo un caso che Bill Gates abbia inizato ad acquistare terreni agricoli negli stessi Stati Uniti, divenendo il più grande proprietario terriero.

Un tipo di coltivazione che fa decadere verticalmente la biodiversità, concentrandosi su poche colture redditizie ed è incurante del normale ciclo dell’acqua.

Un circolo vizioso fatto di impoverimento dei terreni, eccessivo uso delle risorse idriche, aumento dei prezzi e decadimento della tradizionale agricoltura di sussistenza: fattori che si uniuscono nel favorire le migrazioni.

Un tipo di processo che si svolge su un bene per definzione scarso, non replicabile a piacimento, che si fonda su un tipo di reddito simile alla rendita, più simile al vecchio latifondo, questa volta su scala globale, le cui conseguenze, sul piano umanitario che sul piano ecologico ed economico sono ancora tutte da vedere.

https://radiocane.info/per-un-pugno-di-terra-land-grabbing-e-africa/
https://forbes.it/2021/01/15/bill-gates-diventato-grande-agricoltore-america/
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2021-08-04 16:57:29 https://www.facebook.com/121795835881551/posts/663296821731447/?sfnsn=scwspmo
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2021-06-19 11:49:14 In queste ore stiamo assistendo al solito balletto di dichiarazioni di sconcerto e di prese di posizione da parte dei vertici del governo, con in testa il premier Draghi che invita a “far luce” su quanto accaduto a Biandrate, e con Cgil-Cisl-Uil che, come di consueto, si decidono a proclamare lo sciopero solo quando il sangue operaio è già stato versato.
Una dinamica simile a quella che è avvenuta anni fa alla Gls di Piacenza, quando Abd El Salaam venne travolto da un tir durante uno sciopero indetto da Usb: dopo qualche ora di indignazione a reti unificate, tornò a regnare il silenzio totale sulla condizione dei facchini e delle migliaia di lavoratori della logistica quotidianamente sfruttati, sottopagati e soggetti a ogni forma di ricatto e di
angheria.

LA MORTE DI ADIL RENDE ANCOR PIU’ EVIDENTE CIO’ CHE ERA GIA’ CHIARO ALLA LUCE DELLA CRESCITA ESPONENZIALE DELLE MORTI SUL LAVORO REGISTRATE IN QUESTI MESI DI CRISI PANDEMICA:
PER I PADRONI I PROFITTI VALGONO PIU’ DELLA VITA UMANA.

Il premier Draghi piuttosto che versare lacrime di coccodrillo dovrebbe spiegare per quale motivo da oltre 3 mesi il SI Cobas sta chiedendo al governo un tavolo di crisi al MISE per risolvere la vertenza alla Fedex di Piacenza con 280 lavoratori buttati per strada solo a causa della loro appartenenza al nostro sindacato, senza ricevere mai risposta e, anzi, ricevendo in cambio cariche e
manganellate della polizia quando lo scorso 21 maggio ci siamo recati in presidio sotto Palazzo Chigi; dovrebbe spiegare come mai da oltre un anno il SI Cobas si batte per ottenere dal governo (prima Conte, ora l’attuale) il varo di protocolli vincolanti sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro senza mai aver ricevuto alcuna risposta; dovrebbe spiegarci come mai il governo stia sponsorizzando piani di ristrutturazione che prevedono migliaia di licenziamenti e una generale precarizzazione dei contratti (oggi in Fedex, domani dappertutto) senza che le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nella logistica siano convocate ai tavoli di trattativa.

I vertici di Cgil-Cisl-Uil dovrebbero spiegarci come si concilia il giusto sciopero per la morte di Adil con l’opera sistematica di demonizzazione e criminalizzazione condotta dai confederali contro il SI Cobas (solo per restare agli eventi più recenti, gli inviti alla polizia ad intervenire contro le lavoratrici e i lavoratori in sciopero alla Ceva di Stradella) e, più in generale, contro il sindacalismo
combattivo.

Per questo denunciamo con forza che questa morte non è stata provocata dalla follia di un singolo, bensì è il frutto di una guerra a tutto campo contro la classe lavoratrice, alimentata dell’omertà delle istituzioni e dal collaborazionismo dei vertici confederali.
Domani Adil sarebbe stato con noi a Roma per manifestare contro lo sblocco dei licenziamenti, contro il rinnovo-farsa del CCNL Trasporto merci e logistica, e a sostegno della lotta dei lavoratori Fedex di Piacenza.

Il dolore per la perdita del nostro dirigente nazionale ad opera di un vigliacco criminale è indescrivibile, ma non appanna, anzi rafforza le ragioni della manifestazione di domani a Roma: perchè si tratta delle stesse ragioni e della stessa causa per cui Adil si batteva da anni e che sono alla base della tragedia di stamattina: la lotta per l’emancipazione dei proletari dalla barbarie capitalistica.

Saremo alle 14 a Piazza della Repubblica per portare la nostra rabbia e le nostre lotte fin nel cuore della capitale, e invitiamo tutti i lavoratori e i solidali alla massima partecipazione.

Al contempo, sosteniamo fin d’ora ogni iniziativa tesa a denunciare e smascherare le responsabilità oggettive del gruppo LIDL per il barbaro assassinio di Adil.

ADIL VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!
IL SUO SANGUE NON SARA’ VERSATO INVANO!
ONORE A TE, COMPAGNO!
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2021-06-19 11:49:14 NON E’ STATO UN INCIDENTE: ADIL E’ STATO AMMAZZATO IN NOME DEL PROFITTO!

Stamane, durante lo sciopero nazionale della Logistica Adil Belakhdim, nostro coordinatore della sede di Novara e membro del Coordinamento nazionale SI Cobas, è morto travolto da un Tir che ha forzato un picchetto davanti la LIDL di Biandrate (Novara).

Il presidio, composto da alcune decine di lavoratori, è stato investito da un autista criminale, che alla vista del presidio non ha esitato a premere l’acceleratore dell’automezzo travolgendo prima due lavoratori che a malapena sono riusciti a salvarsi e che ora sono ricoverati in ospedale, e poi schiacciando il nostro compagno, passandogli addosso e scappando.

Adil aveva 37 anni, era sposato e con due bambini piccoli, ed è stato per anni operaio della Tnt, quando aveva scelto di tornare al suo paese per avviare una attività. Le cose non andarono come erano state da lui programmate, e così era tornato da noi in Italia e si era attivato nel SI Cobas.
È lui che ha dato il suo impegno in quel di Novara per costruire quel coordinamento provinciale, lavorando quotidianamente per sviluppare il SI Cobas sul territorio novarese. I compagni di altre città hanno avuto la possibilità di sentirlo all’ultimo coordinamento nazionale svoltosi domenica scorsa a Bologna, dove ha incitato alla lotta e alla partecipazione alla manifestazione di domani a Roma.

Due anni fa, quando il SI Cobas si è incontrato in Marocco con il maggior sindacato, lui era presente con la nostra delegazione e con generosità ci aveva ospitato a casa sua.
In queste ore caotiche e strazianti risuonano ancora nelle nostre orecchie il messaggio vocale che Adil nella tarda serata di ieri ha inviato ai suoi lavoratori di Novara, nelle quali spiegava le ragioni dello sciopero nazionale di oggi e li invitava al presidio fuori a quegli stessi cancelli in cui ha incontrato la morte.

Per quanto ancora increduli ed esterrefatti, non possiamo tacere la nostra rabbia per una tragedia che non è in alcun modo derubricabile come un semplice incidente (come alcuni organi di stampa avevano fatto passare in un primo momento), né tantomeno come la semplice opera di un folle isolato!
L’omicidio di Adil avviene infatti all’apice di una escalation di violenza organizzata contro il Si Cobas, che si trascina da mesi ed è oramai senza limiti.
Le cariche alla FedEx TNT di Piacenza, gli arresti, i fogli di via e le multe contro gli scioperi, le aggressioni armate di body guard e crumiri a San Giuliano e Lodi, passando per i raid punitivi alla Texprint di due giorni fa, sono parte di un unico disegno che vede i padroni e la criminalità organizzata (che fa giganteschi affari nella logistica) agire in maniera unita e concentrica per schiacciare con la forza e la violenza gli scioperi dei lavoratori contro il supersfruttamento e in
difesa delle conquiste strappate negli anni dal sindacalismo conflittuale, in primo luogo dal SI Cobas: una violenza che è quasi sempre spalleggiata e alimentata dalla repressione spietata condotta dalle forze dell’ordine contro gli scioperi e le lotte operaie.

I PADRONI VOLEVANO IL MORTO E CI SONO RIUSCITI.

Da settimane i padroni e i loro complici stanno veicolando sui luoghi di lavoro, con ogni mezzo e con ogni tipo di provocazione, il messaggio che i picchetti si possono sfondare, che operai e sindacalisti possono essere liberamente pestati a sangue, che gli scioperi possono essere schiacciati e le lotte messe a tacere con metodi mafiosi, il tutto con la complicità o il silenzio-assenso dello
Stato e della polizia.
Questa violenza esplicita e dispiegata è solo la punta dell’iceberg di una strategia politica tesa a silenziare le rivendicazioni dei lavoratori e a isolare il sindacalismo di classe, funzionale a spianare la strada alle prossime misure governative di attacco alle condizioni di vita e salariali di milioni di lavoratori, su tutte l’imminente sblocco dei licenziamenti.
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2021-06-19 11:49:12
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2021-06-18 10:19:52 Dopo l’aggressione squadrista ai danni dei lavoratori Si Cobas in presidio fuori dal magazzino di Zampieri (qui il video: https://www.facebook.com/Controtempi/videos/491582465397976), dopo l’aggressione a colpi di mattone del presidio vicino a Prato (qui la notizia: https://www.facebook.com/sicobas.lavoratoriautorganizzati.9/videos/341557257361177/), mezz’ora fa un camion HA AMMAZZATO UN SINDACALISTA dei Si Cobas forzando un picchetto fuori dal magazzino di un supermercato.

In tutto ciò, per chiarire da che parte sta, il governo sta pensando di estendere anche alle aziende della logistica alcune delle norme previste dalla legge 146/90, la legge per la limitazione dell’esercizio del diritto di sciopero.

Seguiranno aggiornamenti su questo fatto di una gravità inaudita.

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2021-06-14 09:55:40
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