2019-10-31 02:00:02
LA NOTTE DELLE ZUCCHE LUMINOSE Parte 1.Andrea:
In un mondo un po' più in là nel tempo rispetto a oggi, viveva una famiglia in una casa squadrata, con un bel giardino squadrato, in cui si potevano coltivare alberi squadrati di mele, fragole e uva a cubetti, meloni e zucche squadrate... Un'estate però, nacque una zucca completamente tonda!
Carlis:
La zucca da perfettamente tonda che era, era uno specchio arancio sul quale tutto si rifletteva, di forma così assolutamente perfetta, che le persone che la vedevano dicevano che si potevano guardare riflesse le anime delle persone, degli animali, e compreso delle piante.
Lin:
Una sera di luna piena, il figlio più giovane della famiglia notò dalla finestra della sua camera una strana luce arancione dal cortile. Uscì per capire che cosa fosse e vide la zucca emanare la luce che vedeva prima.
Curioso, si avvicinò e più era vicino, più sentiva una strana forza avvolgerlo.
Infine, raggiunse la zucca e allungò una mano per toccarla.
Al suo tocco, la superficie della tonda zucca mostrò un essere inumano. Un forte vento travolse il bambino e quando tutto si calmò, lui si ritrovò in un altro mondo.
Edoardo:
Guardandosi intorno, il bimbo si rese conto di essere praticamente in mezzo al nulla. Nel cielo non brillava nemmeno una stella e la luna era scomparsa, sostituita da una grigia bruma che lo inquietava molto. Il cielo era nero. Tuttavia, con sua grande sorpresa, il bambino poteva vedere benissimo quel che gli stava intorno: una distesa di terra crepata e marrone. Il silenzio che aleggiava era inquietante, ma anche stranamente invitante. All'improvviso, da lontano, il bambino cominciò a sentire uno scricchiolio ritmico, al quale si aggiungeva un occasionale schiocco: qualcosa si stava avvicinando a lui. Poco dopo, una carrozza senza cavalli e costruita interamente di piccole zucche luminose si arrestò di fronte a lui. Il cocchiere (o la cocchiera, non si poteva capirlo ad un primo sguardo) era una sorta di figura umanoide, semitrasparente, di colore violaceo. In testa portava un cilindro di pregiata fattura, in mano aveva un grosso ombrello che copriva interamente la carrozza, nonostante non piovesse. "Suvvia, pargoletto adorato, non state sotto alla pioggia. Vi ammalerete! Copritevi".
Andrea:
Il bambino, un po' sbalordito e un po' intontito da tutto questo mondo e questa carrozza, salì, e una volta seduto e chiusa la portiera sentì il suono di una campana tetra. Capì che la carrozza si stava librando in volo: iniziò a prender quota, girando in tondo, e un'improvvisa accelerazione lo colse. Tra turbinii la carrozza arrivò a destinazione, davanti a una casa molto malandata, atterrando su quelle che potevano essere delle ossa rotte e vecchie, antiche... Scese dalla carrozza e il cocchiere si congedò:
"Buona giornata a voi. E ricordate, non fissategli troppo il braccio!"
Il ragazzino non capì e si diresse verso la casa...
Sta cadendo a pezzi.. Quella finestra è a penzoloni! Varcò l'ingresso...
Carlis:
La casa appariva vuota di persone, almeno al primo sguardo. Quello che spiccava di più era il forte odore di morte che sembrava arrivare da tutti i posti. Uscì della casa per confermare, ma rientrò nel vedere che fuori l'odore era lo stesso. "Da dove può uscire questo insoportabile odore di decomposizione?"
Fu in quel momento che trovò uno specchio arancio nel salone, infranto e decadente, come tutto in quella casa, e fu al vedere se stesso che capì. Lui era diventato interamente bianco, tranne qualche livido in diverse aree del corpo, e la pelle sembrava molto fragile, come quella della carne cotta, ma in questo caso era perché lui stesso si stava decomponendo.
Il bambino subito arrivò a una conclusione: "Sono nel regno dei morti, e più tempo passo qui, più marcirò fino a diventare ossa e pelle come... come..." E fu allora che vide il suolo, tutto coperto di ossa, frammenti di ossa, come fuori della casa.
#LeNostreFiabe
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