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SETTIMA DOMENICA DOPO PENTECOSTE Semidoppio. Paramenti verdi. | Christus vincit

SETTIMA DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Semidoppio.
Paramenti verdi.

In questa settimana non si poteva scegliere una lettura migliore nel Breviario, del doppio racconto degli ultimi giorni di David - poiché, dice san Girolamo, «tutte le energie del corpo si indeboliscono nei vecchi, mentre solo la sapienza aumenta in essi» (Secondo Notturno) - e della storia di suo figlio Salomone, che fu celebre fra tutti i re per la sapienza.
David, sentendo avvicinarsi il momento della morte, designò come suo successore, fra i suoi figli, Salomone, il diletto da Dio. E Nathan profeta, condusse Salomone a Gihon, ove il sacerdote Sadoc prese dal tabernacolo l'ampolla d'olio e unse Salomone; si suonò la tromba e tutto il popolo disse: «Viva il Re Salomone!» e David disse a suo figlio: «Sarai tu a innalzare il tempio del Signore. Mostrati forte e sii uomo! Osserva fedelmente i comandamenti del Signore, affinché si compia la parola che pronunciò su me: Il tuo nome si è affermato e i tuoi discendenti regneranno per sempre! Tu agirai secondo la tua sapienza, poiché sei un uomo saggio». E David s'addormentò coi suoi padri e fu sepolto nella città che porta il suo nome dopo aver regnato sette anni a Ebron e trentatré anni a Gerusalemme, la fortezza inespugnabile che egli aveva preso ai Filistei. E Salomone si assise sul trono di suo padre e il suo regno fu ben sicuro. Era un giovane di diciassette anni, amava il Signore e gli offriva olocausti.
Iddio apparve in sogno a Salomone e gli disse: «Chiedi tutto quello che vuoi e io te lo darò». Salomone gli rispose: «Signore, io non sono che un fanciullo per regnare al posto di David, mio padre; accordami la sapienza affinché io possa discernere il bene dal male e conduca il tuo popolo sulle tue vie». E Dio aggiunse: «Ecco io ti dono un cuore saggio e intelligente, tale che tu supererai tutti i sapienti che furono e quelli che verranno, e ciò che tu non mi hai chiesto (lunga vita, ricchezza, trionfi) te lo darò in più». Secondo la promessa del Signore, Salomone non solo fu il più sapiente, ma il più splendido e possente re d'Israele. Tutti i re gli apportavano i loro doni e tutte le nazioni che fino ad allora avevano disprezzato Israele, ne ricercavano l'alleanza. La regina di Saba venne a consultarlo e rimase piena di ammirazione per tutto quello che vide e intese da lui. Il Faraone, re d'Egitto, gli dette la figlia in isposa; Hiram, re di Tiro, fece con lui alleanza e un trattato, pel quale, in compenso del grano, dell'orzo, del vino, dell'olio, che le campagne della Palestina producevano abbondantemente, gli forniva legni preziosi delle foreste del Libano, e operai per la costruzione del tempio. Salomone insegnò al popolo il timor di Dio e questi lo protesse in tutte le imprese e lo aiutò quando il suo fratello maggiore avrebbe voluto regnare in sua vece. Così si realizzarono le parole che Salomone medesimo pronunciò e che san Girolamo ci ricorda nell'ufficio di oggi: «Non disprezzare la sapienza e questa ti difenderà. Mettiti in possesso della sapienza e acquista la prudenza; impadronisciti di essa ed essa ti esalterà; tu sarai glorificato da essa e, quando l'avrai abbracciata, ti metterà sul capo splendori di grazia e ti coprirà di una gloriosa corona». «Infatti colui che giorno e notte, commenta san Girolamo, medita la legge del Signore, diventa più docile con gli anni, più gentile, più saggio col progresso del tempo e negli ultimi giorni raccoglie i più dolci frutti dei suoi lavori d'altri tempi» (Secondo Notturno).