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• Fondato il 21/10/2021
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2021-12-17 11:38:22
Titolo: Bella ciao
Autore: anonimo
Data: 1965
Una mattina
mi son svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.
O partigiano portami via
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.
Seppellire lassù in montagna
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e le genti che passeranno
mi diranno che bel fior.
E questo è il fiore del partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà.
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4 views08:38
2021-12-03 17:01:23
Titolo: Sul cappello
Autore: anonimo
Data: 1915
Sul cappello, sul cappello che noi portiamo
C'è una lunga, c'è una lunga penna nera
Che a noi serve, che a noi serve da bandiera
Su pei monti, su pei monti a guerreggiar, ohilala
Su pei monti, su pei monti che noi saliremo
Coglieremo, coglieremo stelle alpine
Per portarle, per portarle alle bambine
Farle pianger, farle pianger e sospirar, ohilala
Su pei monti, su pei monti che noi saliremo
Pianteremo, pianteremo l'accampamento
Brinderemo, brinderemo al reggimento
Viva il sesto, viva il sesto degli Alpin, ohilala
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva sesto degli Alpin
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva sesto degli Alpin
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33 views14:01
2021-12-03 11:53:12
Titolo: Viva l'Italia
Autore: Francesco De Gregori
Data: 1979
Viva l'Italia
L'Italia liberata
L'Italia del valzer e l'Italia del caffè
L'Italia derubata e colpita al cuore
Viva l'Italia
L'Italia che non muore
Viva l'Italia presa a tradimento
L'Italia assassinata dai giornali e dal cemento
L'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura
Viva l'Italia, l'Italia che non ha paura
Viva l'Italia
L'Italia che è in mezzo al mare
L'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare
L'Italia metà giardino e metà galera
Viva l'Italia
L'Italia tutta intera
Viva l'Italia
L'Italia che lavora
L'Italia che si dispera e l'Italia che s'innamora
L'Italia metà dovere e metà fortuna
Viva l'Italia
L'Italia sulla luna
Viva l'Italia
L'Italia del 12 dicembre
L'Italia con le bandiere
L'Italia nuda come sempre
L'Italia con gli occhi aperti nella notte triste
Viva l'Italia
L'Italia che resiste
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14 views08:53
2021-11-18 13:21:45
Titolo: E la bandiera di tre colori
Autore: Francesco Dall'Ongaro
Data: 1848
E la bandier
a di tre colori
sempre è stata la più bella:
noi vogliamo sempre quella,
noi vogliam la libertà!
E la bandiera gialla e nera
qui ha finito di regnare,
la bandiera gialla e nera
qui ha finito di regnare
Tutti uniti in un sol patto,
stretti intorno alla bandiera,
griderem mattina e sera:
viva, viva i tre color!
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9 views10:21
2021-10-31 23:08:04
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2021-10-31 16:33:16
Titolo: Marcia Reale d' ordinanza
Autore: Giuseppe Gabetti
Data: 1831
TESTO NON UFFICIALE Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Le trombe liete squillano
Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Con esse i canti echeggiano
rullano i tamburi e le trombe squillano, squillano
cantici di gloria eleviamo con gioia e fervor
Tutta l'Italia spera in te
l'Italia crede in te
segnal di nostra stirpe e libertà, e libertà!
Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Le trombe liete squillano
Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!
Con esse i canti echeggiano
rullano i tamburi e le trombe squillano, squillano
cantici di gloria eleviamo con gioia e fervor
Tutta l'Italia spera in te
l'Italia crede in te
segnal di nostra stirpe e libertà, e libertà!
Quando i nemici agognino
i nostri campi floridi
dove gli eroi pugnarono
nella trascorsa età.
Finché duri l'amor di Patria fervido
finché regni la nostra civiltà.
L'Alpe d'Italia libera
del bel parlare angelico
piede d'odiato barbaro
giammai calpesterà
finché duri l'amor di Patria fervido
finché regni la nostra civiltà.
Come falange unanime
i figli della Patria
si copriran di gloria
gridando viva il Re.
Viva il Re.
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62 views13:33
2021-10-30 14:12:46
Titolo: Il canto degli Italiani
Autore: Michele Novaro e Goffredo Mameli
Data: 1847
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?!
Le porga la chioma,
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi
perché non siam Popolo,
perché siam divisi:
raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore;
giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti per Dio,
chi vincer ci può!?
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
le spade vendute:
ah l'aquila d'Austria
le penne ha perdute;
il sangue d'Italia
bevé, col Cosacco
il sangue polacco:
ma il cuor le bruciò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Evviva l'Italia,
dal sonno s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?!
Le porga la chioma,
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
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51 views11:12
2021-10-28 16:25:46
Titolo: Flik Flok
Autore: Raffaele Cuconato
Data: 1886
Quando passano per via
gli animosi Bersaglieri,
sento affetto e simpatia
pei gagliardi militari.
Vanno rapidi e leggeri
quando sfilano in drappello,
quando il vento sul cappello
fa le piume svolazzar.
L'Italia in mezzo secolo
copertasi di gloria,
fu addotta alla vittoria
dal prode Bersaglier.
Lo stuolo di La Marmora
sui campi di Crimea
La foce Eridanea
ritolse allo stranier.
Splende al sol d'Italia
del bersagliere la carabina:
dalle giogaie alla marina
è chiuso il varco all'invasor.
Dove gemono i dolori
primo accorre il bersagliere
che dà al misero i tesori
di bontade e di fortezza.
Marcia a capo delle schiere
ordinate per l'assalto,
non discende dallo spalto
finché il fuoco cesserà.
Caduto in riva all'Adige,
risorto a Solferino,
pugnando a S. Martino
l'ingiuria vendicò.
L'Italia, come fulmine,
percorse vincitore,
spiegando il tricolore,
univa il Tebro al Po.
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68 views13:25
2021-10-27 11:32:07
Titolo: Inno di Garibaldi
Autore: Luigi Mercantini e Alessio Olivieri
Data: 1858
All’armi! All’armi!
Si scopron le tombe, si levano i morti;
I martiri nostri son tutti risorti:
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
La fiamma ed il nome — d’Italia sul cor.
Veniamo! Veniamo! Su, o giovani schiere,
Su al vento per tutto le nostre bandiere,
Su tutti col ferro, su tutti col fuoco,
Su tutti col fuoco — d’Italia nel cor.
Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!
La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi,
Ritorni, qual era, la terra dell’armi;
Di cento catene ci avvinser la mano,
Ma ancor di Legnano — sa i ferri brandir.
Bastone Tedesco l’Italia non doma,
Non crescon al giogo le stirpi di Roma;
Più Italia non vuole stranieri e tiranni:
Già troppi son gli anni — che dura il servir.
Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!
Le case d’Italia son fatte per noi,
È là sul Danubio la casa de’ tuoi;
Tu i campi ci guasti; tu il pane c’involi;
I nostri figliuoli — per noi li vogliam.
Son l’Alpi e i due mari d’Italia i confini;
Col carro di fuoco rompiam gli Apennini,
Distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
La nostra bandiera — per tutto innalziam.
Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!
Sien mute le lingue, sien pronte le braccia;
Soltanto al nemico volgiamo la faccia,
E tosto oltre i monti n’andrà lo straniero
Se tutta un pensiero — l’Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie;
Si chiudan ai ladri d’Italia le soglie;
Le genti d’Italia son tutte una sola,
Son tutte una sola — le cento città.
Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!
Se ancora dell’Alpi tentasser gli spaldi,
Il grido d’all’armi darà Garibaldi:
E s’arma allo squillo, che vien da Caprera,
Dei mille la schiera — che l’Etna assaltò.
E dietro alla rossa vanguardia dei bravi
Si muovon d’Italia le tende e le navi:
Già ratto sull’orma del fido guerriero
L’ardente destriero — Vittorio spronò.
Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!
Per sempre è caduto degli empi l’orgoglio;
A dir — Viva Italia! — va il Re in Campidoglio;
La Senna e il Tamigi saluta ed onora
L’antica signora — che torna a regnar.
Contenta del regno fra l’isole e i monti,
Soltanto ai tiranni minaccia le fronti:
Dovunque le genti percuota un tiranno
Suoi figli usciranno — per terra e per mar.
Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier! Richiedi un testo su @CantiMilitariBot
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2021-10-26 13:36:35
Titolo: La leggenda del Piave
Autore: E. A. Mario (Ermete Giovanni Gaeta)
Data: 1918
Il Piave mormorava
Calmo e placido, al passaggio
Dei primi fanti, il ventiquattro maggio
L'esercito marciava
Per raggiunger la frontiera
Per far contro il nemico una barriera.
Muti passaron quella notte i fanti
Tacere bisognava, e andare avanti
S'udiva intanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar dell'onde
Era un presagio dolce e lusinghiero
Il Piave mormorò: "Non passa lo straniero"
Ma in una notte trista
Si parlò di un fosco evento
E il Piave udiva l'ira e lo sgomento
Ahi, quanta gente ha vista
Venir giù, lasciare il tetto
Poiché il nemico irruppe a Caporetto
Profughi ovunque, dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti
S'udiva allor, dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l'onde
Come un singhiozzo, in quell'autunno nero
Il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero"
E ritornò il nemico
Per l'orgoglio, per la fame
Volea sfogare tutte le sue brame
Vedeva il piano aprico
Di lassù, voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allora
"No" disse il Piave, "No" dissero i fanti
Mai più il nemico faccia un passo avanti
E si vide il Piave rigonfiar le sponde
E come i fanti combattevan le onde
Rosso del sangue del nemico altero
Il Piave comandò: "Indietro va', straniero"
Indietreggiò il nemico
Fino a Trieste, fino a Trento
E la vittoria sciolse le ali al vento
Fu sacro il patto antico
Tra le schiere, furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti
Infranse, alfin, l'italico valore
Le forche e l'armi dell'impiccatore
Sicure l'Alpi, libere le sponde
E tacque il Piave: "Si placaron le onde"
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi
La Pace non trovò né oppressi, né stranieri
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