2020-12-21 12:00:20
Niente nickname, banditi i sondaggi e la condivisione di filtri in realtà aumentata. Facebook, Messenger e Instagram disattiveranno alcune funzioni in Europa per allinearsi alle nuove regole sui dati personali della Ue.
In linea generale, l'azienda di Zuckerberg ha scelto di disabilitare i servizi interattivi delle proprie piattaforme lasciando intatte le funzioni base come lo scambio di messaggi e le chiamate.
Non c’è una lista completa dei blocchi e si sa solo che verranno applicati gradualmente. Alcune funzioni sono ancora disponibili ma potrebbero non esserlo più tra qualche giorno. La riattivazione poi potrebbe avvenire a strettissimo giro: tempo di studiare quali funzioni sono in regola o come adeguarle alla direttiva.
Le funzioni bloccate:
Facebook ha informato i suoi utenti con una notifica:
«Alcune funzioni non sono disponibili. Il motivo è che dobbiamo rispettare le nuove regole relative ai servizi di messaggistica in Europa. Stiamo lavorando per renderle nuovamente disponibili.»
Nel caso di Messenger, i primi a cadere sono i sondaggi all'interno delle chat di gruppo, la possibilità di dare dei nickname agli amici e le risposte personalizzate. Instagram, oltre ai sondaggi, disabiliterà anche l'invio tramite messaggi diretti di sticker in realtà aumentata.
Possono sembrare scelte curiose ma hanno un senso. La direttiva ePrivacy è pensata per limitare ciò che le aziende possono fare con i nostri messaggi e metadati e le funzioni di cui sopra hanno bisogno di acquisire informazioni che potrebbero ricadere all'interno dei suoi divieti. Il condizionale è d'obbligo perché Facebook ha scelto di muoversi in modo molto conservativo. Bloccherà tutte le funzioni dubbie per poi riattivarle una volta sicura che non ci siano problemi.
Gmail lo ha già fatto
Molti di noi hanno già sperimentato gli effetti della ePrivacy. Qualche giorno fa gli utenti di Gmail hanno ricevuto un messaggio che chiedeva il loro consenso per utilizzare le funzioni «smart» della piattaforma come le schede della Posta in arrivo, i suggerimenti per le risposte e per la composizione. Tutte funzioni che scansionano il testo delle mail, un'analisi considerata illecita dalla direttiva se non con il nostro consenso.
La privacy elettronica in Europa
Il punto però è uno: perché proprio ora? La direttiva ePrivacy (2002/58/CE) arriva da lontano, è nata nel 2002 ed è stata modificata più volte nel corso del tempo. Dopo tre anni di discussioni, il Regolamento ePrivacy (ePR) che dovrebbe sostituirla e aggiornarla è ancora in fase di stallo.
In compenso il 21 dicembre entrerà in vigore il codice europeo globale delle comunicazioni elettroniche che sottopone anche i servizi di messaggistica che non fanno uso del numero di telefono (i cosiddetti «over the top») alle norme della ePrivacy e del Gdpr. Tra essi, ovviamente, ci sono anche Google e Facebook.
Fonte: Corriere della Sera
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