2022-07-02 14:17:07
“La ministra dell’Università Messa tentò di favorire 3 studenti vip quando era rettrice alla Bicocca”
IL MASTER - Da rettore della Bicocca avrebbe fatto pressioni per dare “un calcio nel sedere” alle ex consoli di Ecuador e Colombia e a una funzionaria
DI THOMAS MACKINSON
2 LUGLIO 2022
Accuse di favoritismi all’italiana che rincorrono un ministro della Repubblica in carica. Portano dritto all’Università di Milano Bicocca, ufficio del rettore. Il 19 marzo 2018 la professoressa Silvia Buzzelli entra in punta di piedi e di fronte c’è lei, Maria Cristina Messa, all’epoca al vertice dell’Università e oggi ministro alle prese con una riforma di carriere e concorsi all’insegna di “legalità” e “merito”. La docente è stata convocata “d’urgenza” in qualità di responsabile di un Master in Diritti Umani e Sicurezza che si è concluso il 23 febbraio con 11 bocciati, tre dei quali stanno particolarmente a cuore alla rettrice. Maria Gabriela Vera Basurto si è distinta per le assenze e ha pure presentato la tesi con due settimane di ritardo, inviandola il giorno stesso della discussione alle 3:27 del mattino. Ma non è una studentessa qualsiasi, all’epoca era il console Generale della Repubblica dell’Ecuador a Milano. Tra i respinti ci sono anche Eva Gloria Chuquimia Mamani, già console della Bolivia a Milano, che “attaccava fogli già scritti per superare gli esami” e c’è Maura Janett Tirado Paz, impiegata contabile nelle istituzioni di governo messicane che agli esami neppure si presentava, e in uno “allegava risposte di un altro studente cercando di farle passare come proprie per superare la prova”. Sono funzionarie che Maria Cristina Messa ben conosce, perché i diplomatici latinoamericani la invitano agli eventi del “Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi a Milano e nel Nord Italia” di cui fanno parte, inviti ricambiati dall’ateneo milanese. Incrocia quelle studentesse nelle occasioni più varie, alla Bicocca per parlare di violenza sulle donne o a Cremona per un convegno sulle crisi alimentari.
L’urgenza è dovuta al fatto che per promuoverle bisogna che recuperino i giudizi di scarso rendimento e frequenza che le avevano fatte bocciare, ma per fare tutto questo serve una proroga del master e due membri del Comitato di Coordinamento si son messi di traverso. Sono entrambi professori a contratto e avvocati con esperienze in organismi internazionali e non intendono regalare titoli accademici a scapito di chi li ha meritati. Grazie a loro la proroga ad personam alla fine non passa, ma le pressioni della rettrice per imporla sono riportate nero su bianco nei verbali del Comitato e incise anche in una mail che la direttrice Buzzelli, professoressa di Procedura penale europea, invia ai colleghi il 2 aprile 2018, oggetto: “Questioni aperte dopo incontro con rettore”. “Il 19 marzo – scrive la docente – ho incontrato, sollecitata con urgenza, il Rettore che mi ha chiesto di attivarmi in relazione a Basurto (dovrebbe rifare la tesi), Chuquimia (2 esami mancanti), Tirado Paz (3 esami mancanti)”. Gli altri otto bocciati che si trovano nella medesima situazione non sono menzionati. La “pistola fumante” dell’ipotizzato favoritismo rende i coordinatori più irremovibili. Due giorni dopo (4 aprile) uno ribadisce via pec a Messa i motivi delle bocciature ma non avrà mai risposta. Il 10 aprile 2018 è la direttrice a tornare alla carica, scrive a Messa, in copia i coordinatori: “Comprendo la delicatezza della situazione e, per questo, assumendomi ogni responsabilità tenterò comunque di trovare una soluzione ragionevole”. Per i coordinatori non c’è: per statuto e regolamento l’unico organo dell’ateneo può richiedere proroghe è il Comitato, ed è autonomo rispetto al rettore che, sempre da statuto, sarebbe poi il “garante dei diritti degli studenti”.
303 views11:17