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Gli estratti di intervista di Sarri a sportitalia in cui parla | Average Juventino Guy | AJG

Gli estratti di intervista di Sarri a sportitalia in cui parla di Juve:

Cristiano Giuntoli, conosciamo il vostro rapporto: è l’uomo giusto per la Juve?
“Io penso sia l’uomo giusto per questo periodo storico. Hanno bisogno di ricostruire qualcosa. Lui è un fenomeno in queste situazioni e quindi credo sia il momento giusto. Purtroppo per noi Lazio rimetterà tutto a posto. Non so con che velocità si approccerà, ma so che riuscirà nella ricostruzione conoscendolo”.

Chiesa e Vlahovic stagione in calo, ti preoccupano ugualmente? “Mi preoccupano perché sono due giocatori forti e prima o poi torneranno a fare stagioni di alto livello, possono sbagliare una stagione ma alla lunga torneranno al loro livello abituale”. 

Tre principali qualità di Giuntoli? “Se ti dovessi dire la più importante è il coraggio. Giuntoli non si fa mai il problema di mettere sul mercato un giocatore importante e di andarne a prendere uno sconosciuto. È stato sempre un suo punto di forza. Questo gli dà grande competenza e insieme al suo collaboratore Pompilio fanno grandi cose”.

Il tuo anno sabbatico prima della Lazio, in confronto a quelli di Allegri o Spalletti? “Un allenatore a questi livelli se sta fermo un anno o due non cambia. Massimiliano mi sembra che quest’anno abbia gestito una stagione con delle difficoltà enormi tra infortuni e vicende extracampo. Diciamo che il suo è un anno che va preso poco in considerazione”.

Tu hai vinto lo scudetto e sei stato considerato quasi un ingombro, lui ha sbagliato per due anni non arrivando in Champions, le valutazioni mediatiche cambiano in base alla persona? “Io penso che sia cambiato il contesto, la Juve li veniva da 8 vittorie consecutive e qualche finale di Champions tutti pensavano che fosse naturare vincere lo scudetto andare avanti in Champions. A me è stato rimproverato di aver fatto 6 vittorie e un pareggio a Madrid, che con le regole attuali avremmo fatto i supplementari. Squadra considerata scarsa che il turno dopo ha messo fuori il City, ma in quel momento la visione della Juve è che doveva essere il top d’Europa, con il 10º/11º monte ingaggi d’Europa”.