L'intervista di Livio Miretti, padre di Fabio Miretti, al 'Il | Average Juventino Guy | AJG
L'intervista di Livio Miretti, padre di Fabio Miretti, al 'Il Bianconero':
IL PASSAGGIO ALLA JUVE
"Eravamo al Cuneo, lui aveva 7 anni. Torino e Juve erano interessate. All’epoca, al Cuneo c’era un presidente filo granata e ci aveva messo a disposizione un accompagnatore. Ogni 15 giorni si andava a Torino per allenarsi con il Toro. La Juve ci fece la proposta più conveniente sia economicamente che di comodità: lo venivano a prendere sotto casa con le navette."
L'IDOLO DI MIRETTI
"Si ispirava a Pavel Nedved. Si era fatto crescere i capelli come lui, poi in quegli anni, con il sole, diventavano biondi, e non voleva più tagliarli. Poi io guardavo la Juve in tv e Nedved era nel pieno della forma e mi sentiva lodarlo."
LA JUVE CREDE IN LUI
"Il rinnovo a gennaio? Un piccolo passo, che ripaga di tutti gli sforzi fatti. La Juve crede molto in lui e sta a lui dimostrare le sue doti. Contentissimo di aver firmato, si vedrà cosa porta il futuro. Abbiamo avuto un po’ di fortuna nell’entrare in prima squadra, è tutto un percorso di crescita. In prima squadra lui sta bene, si diverte."
IL SOPRANNOME
"In prima squadra, tutti gli hanno chiesto perché viene soprannominato Ciko. Gliel’ho dato io, al Cuneo: c’erano tanti Fabio e un mio amico, tifoso dell’Atletico Madrid, gli regalò una maglia di un calciatore che si chiamava Ciko, e da allora tutti lo chiamano così. Gliel’hanno chiesto tutti, anche Chiellini."
COME MARCHISIO? NON PROPRIO
"Come caratteristiche sono un po’ diversi. Fabio, rispetto al Marchisio di 18 anni, è più offensivo e un pelino più tecnico, meno bravo in copertura ma questo lo può migliorare. Fabio si adatta a tutti i ruoli, basta che giochi, ha una duttilità che non si vede in molti."