2018-10-15 16:09:28
~~~~~~EPICURO~~~~~~
Epicuro (gr. ᾿Επίκουρος, lat. Epicurus). - Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). Nel suo pensiero l'interesse dominante è per la vita pratica e all'etica vanno subordinati nel sistema la fisica e la logica.
VITA E PENSIERO
Discepolo del platonico Panfilo, poi del democriteo Nausifane, aprì poco dopo i trent'anni una propria scuola a Mitilene; da qui passò a Lampsaco e infine (dal 306) ad Atene, scegliendo un giardino a sede della scuola (lui e i discepoli saranno detti perciò "filosofi del giardino").
Volendo scoprire il fine cui l'uomo tende come animale, E. trova che questo è il piacere, non come godimento sensuale, ma come moto regolato, equilibrio dell'essere con sé medesimo, che eviti le lacerazioni e risparmi perciò il dolore.
Il saggio coglierà questo equilibrio accontentandosi di poco e vivendo appartato (λάϑε βιώσας: "vivi nascosto"); dalle offese degli uomini e dai colpi della fortuna solo l'amicizia può proteggere. Non basta però tenere a freno i desideri smodati, occorre liberarsi dai timori.
La filosofia ha così il compito di offrire all'uomo il "quadrifarmaco", cioè la medicina capace di guarire dai quattro timori che rendono infelice la vita dell'uomo: il timore degli dei, della morte, del dolore, [...] dell'impossibilità di raggiungere il piacere. [...]
È chiaro che l'abbandono al flusso "naturale" è l'unica garanzia di piacere. [...]
Ciò che E. pone come fine non è perciò il piacere "cinetico" (in movimento) dei Cirenaici, ma il piacere "catastematico" (in riposo), consistente nell'eliminazione del dolore, nella stabile e armonica calma dell'equilibrio atomico.
Solo piaceri stabili sono perciò l'atarassia (mancanza di turbamento) e l'aponia (assenza di dolore), conseguibili mediante una limitazione dei desideri, cioè delle cause dei dolori: il saggio, quindi, appagherà i desideri "naturali e necessari" (per esempio il desiderio del cibo), non invece i desideri "naturali ma non necessari" (come per esempio di un cibo gustoso) e tanto meno i desideri "non necessari né naturali", che sorgono solo da vana opinione e da bisogni artificiali.
Non al futuro quindi deve mirare il saggio per cercarvi un'impossibile felicità, ma al passato e al piacere goduto, la cui memoria come ricordo di una realtà può confortare realmente del presente dolore, motivi, questi, di sereno umanesimo.
Alla morte del maestro, la direzione del Giardino, divenuto il centro d'una associazione religiosa vera e propria (si rendeva culto allo stesso E.), passò ai quattro καϑηγεμόνες (principi):
Ermarco di Mitilene, Metrodoro, Polieno e Colote di Lampsaco. Tra i suoi adepti più noti sono Apollodoro (2º sec.), Zenone di Sidone (discepolo di Apollodoro), Filodemo di Gadara, la cui biblioteca è stata ritrovata a Ercolano, Polistrato e Diogene di Enoanda.
* Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/epicuro/
Parte fondamentale dell'etica epicurea è l'edonismo:
«Non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per essere felici. Uomo o donna, ricco o povero, ognuno può essere felice.»
* Fonte:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Epicuro
* Foto:
https://www.bbc.co.uk/programmes/b01qf083
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