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le città sono di chi le abita

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Descrizione dal canale

la turistificazione e la speculazione ediliza provocano enormi danni alle città. questo canale vuole amplificare le voci di chi prova a combatterle.
la casa è un diritto, l'affitto è una rapina.
sono @wilsocialismo su twitter

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Gli ultimi messaggi 10

2021-09-15 11:57:03 https://twitter.com/scioperoaffitti/status/1438063782526337026?s=19
368 views08:57
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2021-09-13 14:21:58 L’assurda campagna di demonizzazione contro i monopattini elettrici

Da qualche settimana sembrano diventati il principale pericolo della viabilità cittadina, mentre le automobili continuano tranquillamente a monopolizzare il traffico.

C’è un nuovo nemico che minaccia la sicurezza delle città italiane: veloce e silenzioso, sfreccia per le strade seminando il caos, terrorizza anziani e bambini, toglie il sonno agli onesti amministratori comunali. È lui: il monopattino elettrico.

Da qualche mese, le notizie relative a incidenti stradali che coinvolgono i monopattini elettrici si sono moltiplicate, con una risonanza mediatica che li ha fatti uscire dalle pagine delle cronache locali per catapultarli direttamente al centro del dibattito politico. Nelle ultime settimane è stato un crescendo, sull’onda emotiva di due tragiche notizie di cronaca: la morte di un ragazzino di 13 anni a Sesto San Giovanni, caduto dal monopattino elettrico di un amico che gliel’aveva fatto provare, e quella di un trentaquattrenne a Roma, morto pochi giorni fa in seguito allo scontro con un’auto.

Le ragioni di questa campagna di demonizzazione non sono difficili da intuire: con il loro successo guadagnato in così poco tempo, i monopattini elettrici hanno iniziato a trasfigurare in maniera evidente il modo di intendere gli spostamenti in città, andandosi a scontrare — spesso in senso reale e non figurato — con una viabilità storicamente pensata quasi unicamente per le automobili. La prepotenza con cui i monopattini hanno cominciato a reclamare per sé le strade dà fastidio, e ha scatenato la reazione del blocco politico che da sempre difende la viabilità automobilistica.
339 views11:21
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2021-09-10 11:54:28 Scusaci amico Justin ma noi vorremmo proprio una casa gratis: https://twitter.com/JustinTrudeau/status/1435244109241913351?s=19
332 views08:54
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2021-09-09 12:42:29 Sarah Gainsforth la tocca piano, dopo il tweet di ieri di Calenda:

«A Roma la sinistra si è scordata che la tutela del decoro urbano e della legalità sono valori a difesa dei più deboli» –ha twittato ieri Carlo Calenda a corredo di un video postato sui social.  
La sinistra non si è scordata la tutela del decoro. Non ne ha proprio mai parlato, perché in urbanistica questo concetto semplicemente non esiste. Esiste, invece, il tema della qualità urbana. Il decoro, invece, è un parametro puramente estetico per parlare dello spazio urbano.

La sinistra, da Marx in poi (Marx non ha scritto granché di urbanistica ma è sempre utile rileggere La situazione della classe operaia in Inghilterra o La questione delle abitazioni di Engels), si è interessata non del decoro urbano ma della difesa dei più deboli, non a partire dai valori dei ricchi, ovvero dal decoro urbano, ma dalle condizioni di vita e di lavoro della popolazione povera urbana. Oggi Calenda farebbe bene a parlare non di decoro urbano ma del fatto che il 40% dei romani dichiara meno di 15mila euro l’anno, che circa 30mila persone percepiscono il reddito di cittadinanza, 50mila hanno chiesto il contributo straordinario per l’affitto, 10mila abitano in occupazioni abitative perché non sanno dove altro andare, 8mila dormono in strada, 12mila sono in attesa di una casa popolare.
Sono cifre che fanno impallidire, cifre indegne di una capitale del G7. Ma non sono cifre, sono persone, a cui Roma non riesce a dare una risposta pur con 100mila case vuote e 30mila case affittate a turisti – il 30% di cui non paga la tassa di soggiorno (ma questo Calenda lo sa). E siccome Roma non riesce a dare una risposta a queste persone, le caccia lontano dalla vista e dalla coscienza con gli strumenti del decoro urbano. 

La politica farebbe bene a svegliarsi dal sogno dei ricchi di separarsi dai poveri. Un sogno che in urbanistica produce solo disastri – ed epidemie. Perché il sonno, si sa, genera mostri. 

https://www.dinamopress.it/news/il-sonno-dei-ricchi-genera-mostri/
98 views09:42
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2021-09-09 12:33:22 "Devo dire sinceramente che ho sempre provato un enorme fastidio per l'occupazione degli spazi pubblici da parte delle merci», continua Revelli, «Questa intrusione massiccia, diffusa, capillare delle merci negli spazi che dovrebbero essere riservati ad utenti e viaggiatori. Si sono costruiti dei percorsi di guerra, all'interno di veri e propri labirinti, nei quali chi vuole arrivare al treno deve pagare il pedaggio di un lungo percorso di boutique, banchetti, offerte. È la logica del serpentone dell'autogrill»

Per Revelli «la stazione è lo specchio della società in cui viviamo e ne riproduce, nella sua struttura, la polarizzazione. Il confronto tra la città forte e quella fragile, contigue senza guardarsi in faccia. Una forbice completamente aperta tra il polo del lusso e il polo della miseria. Due estremi che in una società che si avvicini a un'idea di giustizia avrebbero dovuto rappresentare delle minoranze e che invece oggi sono diventati invasivi e visibilissimi. La stazione è un'autocelebrazione di un mercato esclusivo ed escludente, così com'è nello spirito del tempo. Le merci sono griffate, ci sono i grandi marchi, a rappresentare un'eccellenza esclusiva e sono sparse come pietre d'inciampo per chi non può permettersi quegli acquisti. Una società che offre, anche se a pochi, la bellezza e il lusso. Unica prerogativa: avere il denaro necessario. In fin dei conti sono dei monumenti al valore del denaro». http://www.vita.it/it/article/2021/09/08/mercato-centrale-milano-lo-specchio-triste-di-una-citta-che-si-sta-per/160346/
131 viewsedited  09:33
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2021-09-08 14:56:21 https://twitter.com/ChrisPeverieri/status/1435335700107386883?s=19
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2021-09-04 15:31:49 "Sono costruzioni che nascono generalmente in zone marginali, spesso problematiche, molto miste, cioè senza una vocazione chiara in cui si ha un po' di residenza, produzione e terziario. Il gesto architettonico, che il piano ha sempre permesso, è quello della rottura: una visione futura molto diversa da quella presente in cui, ahimè, la residenza è sempre stata elemento prioritario. Nasce così quella che potremmo chiamare “ideologia della torre” che si sta espandendo ben oltre Milano.

Perché il rischio è sostituire ad una monofunzionalità produttiva del passato una monofunzionalità abitativa del futuro. Quindi costruire zone senza quel mix funzionale tipico del quartiere, in cui si vive, lavora, diverte. Così si costruiscono monoliti che alla base hanno qualcosa di molto desertico e non incentiva socialità e funzione pubblica. Si arriva a casa in macchina, si posteggia nel box sotteraneo e si prende l'ascensore fino all'appartamento. Non c'è incontro e relazione. Il concetto è quello di vivere la torre non il quartiere o la città. Non sono ideologicamente contro il concetto della torre, sicuramente ci sono casi in cui è una soluzione. Ma non può essere l'unica possibilità.

A Cascina Merlata c'è una collezione di torri d'autore tra i 20 e i 30 piani con alla base il nulla. Non c'è nulla. Per questo stanno facendo un centro commerciale. Ad Affori sta accadendo lo stesso processo intorno alla stazione della ferrovia nord. Sta succedendo a Quarto Oggiaro. Spesso sono edifici di buona qualità estetica ma edificati in mezzo al nulla. Ho l'impressione che stiamo disegnando dei potenziali ghetti del futuro. Chi andrà a vivere in questi palazzi? Magari i prezzi della Torre del Moro hanno un po' selezionato l'accesso. Ma se prendiamo in esame zone più a nord della città la distanza dal centro è siderale. Sono palazzi che affacciano su cimiteri, svincoli autostradali. Eppure c'è chi vuole andarci a vivere. Anche grazie ad un battage pubblicitario martellante. La necessità è allontanarsi totalmente dall'iconografia della torre popolare. Se leghiamo questo al vendere anche un futuro che sarà, quello della zona in trasformazione, con un tentativo di gentrificazione delle periferie."

http://www.vita.it/it/article/2021/09/03/milano-e-lideologia-delle-torri/160312/?fbclid=IwAR074m21HQpRbqQOkwTxgof3X70Q1CGzXcyLJEwo816un8_4eCNyaiB8GsU
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Aprire / Come
2021-09-03 18:04:33 mentre aspetto il mio treno che è tra un'ora in una Milano Centrale stazione più ostile d'Italia, piena di sbirri, senza posti per sedersi e coi bagni che costano un euro rileggo questo articolo e bestemmio: https://www.internazionale.it/reportage/wolf-bukowski/2017/10/30/amp/stazioni-poveri
402 viewsedited  15:04
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2021-09-02 16:17:06
Abitate a Milano e il vostro affitto è alto? tranqui raga, è solamente un bias cognitivo!!!
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2021-09-02 13:48:03 "Berlino terrà un referendum il 26 settembre per espropriare 240mila case alla più grande immobiliare tedesca" https://www.infoaut.org/precariato-sociale/diritto-alla-casa-berlino-sfida-il-fondo-immobiliare
586 views10:48
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